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La palla è rotonda e l’Italia è rotolata fuori

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L’abbiamo visto tutti ieri in tv: l’Italia, proprio come un pallone di calcio, è rotolata fuori dal Mondiale brasiliano, ma …

Sì c’è un “ma”, anzi ci sono tanti, tantissimi “ma“.
Intanto quelle “strane” presenze che avevamo segnalato alla fine del precedente campionato del mondo sud-africano (13/7/2010) nel breve articolo: “Occorrerebbe una disinfestazione nei campi di calcio“. Sono trascorsi quasi 4 anni (mancano appena 18 giorni) eppure ci siamo ritrovati ancora a iniziare un campionato mondiale con Abete e Blatter sempre ai vertici rispettivamente della FIGC e della FIFA. Il primo finalmente ha avuto il coraggio di dimettersi, avrebbe dovuto farlo 4 anni fa in seguito alla debacle africana, ma ha resistito a “cavallo della tigre” per un altro quadriennio, e non è certo un merito considerando il “fiasco” recentemente acquisito in terra sudamericana. Il secondo invece continua a infestare impunemente, proprio come fanno i quasi omonimi insetti molesti, l’intero mondo del calcio con le sue scelte e le sue decisioni che definire “discutibili” appare il più grande degli eufemismi.

Giocare in un Brasile così povero e in crisi è stata una scelta sbagliata, e lo sanno tutti. Questa nazione ha enormi problematiche nella sanità, nei trasporti, nell’istruzione e i soldi sono stati invece spesi “a palate” per costruire ben 6 stadi dal nulla, uno è stato pure “fabbricato nel nulla”, a Manaus, quello dove l’Italia ha giocato la sua prima partita (contro l’Inghilterra”), proprio dentro la foresta Amazzonica. Pensate che il precedente stadio conteneva solo 3000 spettatori ed era più che sufficiente a contenere i tifosi delle due squadre locali di quarta divisione; è stato abbattuto nel 2011 per fare posto a quello nuovo che, una volta ospitate due o tre partite internazionali tornerà alla sua precedente valenza di struttura di quarta divisione, per quanto “gonfiato” per dieci volte, sarà, in questo caso, una “cattedrale nella foresta” invece che nel deserto.

Considerando che questo scempio è sotto gli occhi di tutti, Blatter farà dunque tutto quanto in suo potere per far vincere il Brasile, anche per evitare che scontri e proteste come quelle che hanno “inaugurato” questo campionato mondiale possano proseguire anche a chiusura del sipario…. vincendo, i brasiliani dimenticheranno tutto e blatter avrà soddisfatto il suo esaltato ego di “imperatore assoluto del pallone”.
Così via ad arbitri “telecomandati”, squadre danneggiate per non proseguire la loro corsa al titolo, orari di gioco allucinanti che favoriscono gli atleti più abituati a queste temperature… non per nulla fino a oggi le compagini del Sud-America e del Centro-America sono andate benissimo contro le rivali dei climi freddi o temperati, fatta eccezione per l’Olanda e il Belgio, ma come si sa le eccezioni confermano le regole.

Non vogliamo dare alibi alla squadra di Prandelli, d’altra parte la vignetta del nostro “Iron Icman” che accompagna questo articolo rende bene l’idea di come ha giocato la nostra rappresentativa. Quando giocavamo nei campetti provinciali i nostri compagni meno dotati nei “fondamentali” venivano additati da tutti come calciatori con “i piedi quadrati“, e così sono sembrati quasi tutti i nostri…. ma ovviamente non è così, altro che “piedi quadrati”, i nostri campioni sono fra i migliori del mondo; per questo sono richiesti all’estero a suon di dollari e di euro. Purtroppo però l’effetto-blatter si è abbattuto soprattutto sulla nostra nazionale, notoriamente la più odiata dal capo della FIFA, ricordate quando nel 2006 disertò la premiazione? Per lui dover dare la coppa agli italiani era come subire una martellata sulle gengive, e ieri si è ripetuto permettendo l’assegnazione dell’arbitro “Moreno 1.2” alla partita decisiva Italia-Uruguay.

Insomma: va bene criticare la “mollezza” dei nostri calciatori, ma qualche scusante bisogna pure concedergliela.

La palla è rotonda” (come dice anche la canzone di Mina che sta accompagnando le nostre serate di fronte la tv), ma la testa di Blatter è proprio “quadrata” e piena di “spigoli”, molto di più dei piedi dei nostri campioni.

Quindi, nonostante tutto e alla facciaccia di Blatter, VIVA L’ITALIA e perda il Brasile!

Autore dell'articolo: admin

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