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Vecchioni e rincoglionitoni

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In questi giorni molti organi di stampa nazionali hanno pubblicato la notizia di una  colorita “esternazione” di Roberto Vecchioni durante una conferenza stampa nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria di Palermo.

Anche se dietro la frase “Sicilia, isola di merda” potrebbe nascondersi una forma di incitamento ed esortazione alla ribellione nei confronti della grande piaga mafiosa che affligge la Regione praticamente da sempre, offendere un intero Popolo con “frasi fatte” e divenute perfino stantie (ricordiamoci le vignette degli anni ’80 di Forattini) non è la forma migliore per esprimere un concetto, specialmente quando “l’idea” viene fuori da un “intellettuale” che dovrebbe manifestare invece saggezza, discernimento e comprensione.

Offendere è facile, usare i luoghi comuni per fare “bella figura” è gratuito, sentirsi protagonista spruzzando veleno sul prossimo e vantando una cultura che non si possiede è puerile e convenzionale.

Caro Vecchioni, ennesima delusione di una generazione che sta vedendo crollare i propri miti nell’immenso tsunami di mediocrità che ha investito la nostra società cosiddetta civile, prima di straparlare dovresti documentarti.

Ma come? Vai a predicare “reazioni” alla mafia proprio su una terra che ha visto i natali di Falcone, Borsellino, Livatino, Chinnici, Scaglione, Costa ecc. ecc. ecc. e che, proprio di recente, grazie alle denunce di centinaia di commercianti (nei Comuni di Misilmeri, Bagheria ecc.) ha permesso alle Forze dell’Ordine di intercettare ed arrestare diverse decine di delinquenti?

E’ come dire ad un malato di cancro che è un “pezzo di merda” perché non riesce a guarire nonostante i suoi sforzi sovrumani manifestati con il sottoporsi alle terapie più invasive.

Caro Vecchioni (anzi vecchioni con la v minuscola), abbiamo saputo che nel 2013 sei stato arrestato e condannato perché guidavi ubriaco in autostrada sul territorio bresciano, quindi noi Siciliani ti perdoniamo, perché quando sei venuto a sparare “veleno” su di noi, quasi certamente avevi bevuto di nuovo ben oltre i tuoi limiti di sopportazione e, come sempre, il tuo cervello è andato in tilt facendoti perdere lucidità e raziocinio.

Ti perdoniamo, certamente, ma stattene a bere a casa tua, i nostri vini sono troppo forti per le tue capacità di tolleranza agli alcolici.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

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