Sciacalli, Megasciacalli e Mediasciacalli

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La tematica degli sciacallaggi mediatici, in realtà generata da molto tempo dalle tv nazionali di tutto il mondo, in Italia ha colpito particolarmente l’opinione pubblica soprattutto dopo le prime tragiche scosse del recente sisma che ha colpito il Centro-Italia.

I servizi televisivi che hanno enfatizzato la già drammatica situazione nei paesi colpiti utilizzando testi retorici da strapazzo o frasi che sembrano tratte da poemi omerici, hanno finito per disgustare i telespettatori invece di attirarli, come avrebbero voluto tanto “mamma rai” e sua “figlia mediaset”.

Forse finalmente l’opinione pubblica italiana sta prendendo coscienza della odiosa tecnica psicologica che i mezzi di comunicazione di massa adottano puntualmente al verificarsi di ogni evento catastrofico, sia esso naturale che derivante da umana follia.

Il fenomeno dello sciacallaggio mediatico è ben noto in America tanto da essere stato sbeffeggiato in moltissimi casi sia nella cinematografia sia dagli altri organi di stampa tradizionale.

Per darvene un esempio vi proponiamo due brevi stralci direttamente prelevati dalla saga di 007; si tratta di una simulazione di un briefing di lavoro in una qualsiasi TV pubblica o privata durante il quale un qualsiasi direttore di rete esalta l’opportunità che una qualsiasi tragedia può concedere agli organi di comunicazione di massa. Vespa, in Italia, direbbe: “una bella sberla per l’audience della nostra azienda televisiva”.

 

Nel secondo video, in un altro briefing, ecco un’altra serie di porcherie mediatiche mascherate da “diritto di informazione”. Purtroppo però la finzione del filmato è perfino migliore della ben più crudele e cinica realtà.

Ma ora anche in Italia i comici hanno iniziato a prendere in giro i giornalisti da strapazzo (che noi abbiamo etichettato “giornalastri”), ed eccovi un esempio: uno dei tanti personaggi lanciati dal comico palermitano Sergio Friscia, l’inviato speciale “Tony Sciacallo”.

Vi proponiamo un esauriente filmato tratto da YouTube, con tanto di spot pubblicitario finale.

E vogliamo finire evidenziando una frase che l’attore Jonathan Pryce, che impersona il direttore della rete televisiva nel film di 007 “Il domani non muore mai” (dal quale abbiamo prelevato i primi due stralci video di quest’articolo), pronuncia alla fine del suo sproloquio in favore della sua azienda televisiva: “Non c’e migliore notizia di una brutta notizia”. È l’affermazione più consona per qualsiasi razza di sciacallo.

 

Autore dell'articolo: admin

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