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Tagliare è facile, lo può fare chiunque

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Il nuovo amministratore delegato della telecom, tale flavio cattaneo, coniugato ferilli, taglia il contratto integrativo e gli stipendi dei dipendenti per ridurre i costi e aumentare gli introiti degli azionisti, nonché i suoi …. che bravo!

Per tale “difficilissima e geniale operazione” il cattaneo sembra aver percepito, secondo voci di corridoio, un “bonus” di 40 milioni.

Certo sarebbe divertente scoprire che, alla fine dei conti, il totale dei tagli al personale potrebbe ammontare magari anche a 30 milioni di euro, facendo così sorgere il dubbio che lasciando le cose come stavano prima, senza usufruire del “prezioso” intervento del cattaneo, la telecom avrebbe anzi risparmiato 10 milioni di euro.

Ovviamente questo è tutto da dimostrare, ma proprio come il fatto che la differenza fra la plusvalenza derivata dai tagli sia effettivamente superiore al bonus concesso a cattaneo; i numeri che vengono fuori potrebbero andare in senso inverso solo per poter “giustificare” l’incarico concesso al marito della ferilli.

Ormai sono tantissime le operazioni di questo tipo, almeno nel nostro paese (e negli usa dove questo fenomeno è nato ed è stato esportato).

I lavoratori e i sindacati sono convinti, ma non lo dicono apertamente perché non ne hanno “le prove”, che tutto questo possa essere in realtà un giochino perverso, diventato una vera e propria “moda” con l’alibi della crisi economica nazionale, con il quale vengono “motivate” ufficialmente nei bilanci proprio le uscite milionarie destinate a questi pseudo-supermanager, generando un bel bottino da spartire poi fra i responsabili della “cricca” e i manager che si “prestano”. Ovviamente si tratta solo di una ipotesi, ma piuttosto concreta e plausibile. La Magistratura dovrebbe indagare al riguardo al verificarsi di ogni evento di questo genere.

La cosa più ridicola in questo scempio di nuovo millennio è però l’autoconvincimento di essere “manager di alto profilo” che tracima dal misero ego degli individui che accettano di presentarsi come i “salvatori della patria” nelle aziende destinate ad essere “alleggerite”, se non addirittura “terminate” in questo tipo di operazioni.

Tagliare “teste” (licenziamenti) o i costi delle risorse umane è la cosa più banale, facile ed elementare che si possa mettere in atto; potrebbe farla chiunque, persino un bambino o l’ultimo degli addetti alle pulizie di una qualunque azienda, con tutto il rispetto anzi che merita chi riveste questo ruolo, forse più complesso e importante di chi si siede sul trono a fare banali “sottrazioni” senza criterio.

Vi chiederete tutti dunque perché questi esseri “soprannaturali” vengano pagati tanto per fare un “lavoro” ( se così si può chiamare ) che anche un primate, neanche troppo evoluto, sarebbe in grado di fare.

Ebbene il motivo, oltre a quello fraudolento ipotizzato in precedenza, potrebbe stare anche nella impopolarità che comportano provvedimenti di questo tipo, un po’ come quando la fornero accettò (piangendo) di accollarsi l’incarico di fregare al volo pensionandi ed esodati di mezza Italia per far fare “bella figura” a monti con la vampiresca comunità europea.

Sono personaggi senza alcuno spessore, e spesso anche con limitate capacità organizzative, che accettano di “perdere la faccia” e di assumersi le responsabilità di decisioni infami e spregevoli nei confronti dei lavoratori, pur di raggranellare cospicui gruzzoletti o di conquistare benefici personali (magari in termini di potere) per se stessi e i propri familiari.

Si vendono … come il personaggio della nota canzone di Renato Zero, ma si atteggiano a “professionisti” di alto rilievo, come se la gente non conoscesse la reale valenza delle loro capacità. Contenti loro ..!

Autore dell'articolo: admin

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