Visite: 2070
Il segretario generale di First Cisl, Giulio Romani, ha rilevato, il giorno successivo al sequestro di 346 mila euro a Gianni Zonin, che “si tratta di una goccia nel mare dei faraonici compensi che Zonin ha percepito come presidente della Popolare di Vicenza e che la politica dovrebbe spiegare perché non ha mai frenato le scandalose retribuzioni dei vertici delle banche“.
In effetti pare che i compensi ricevuti dal 2005 al 2015 dagli ex amministratori della Popolare di Vicenza, Zonin in testa, ammontino a ben 51 milioni e 626 mila euro.
Ma non solo nelle banche esiste il fenomeno dei compensi spropositati; che dire, per esempio, dei tfr sontuosi consegnati a presidenti e amministratori delegati! (101 milioni Cesare Romiti-Fiat, 60 milioni Alessandro Profumo-Unicredit, 40 milioni Alessandro Profumo-MpS, 37 milioni Matteo Arpe-Capitalia, 27 milioni Luca Cordero di Montezemolo-Ferrari, 25 milioni Cattaneo-Telecom, ecc. ecc. ecc. ecc.).
La Boston Consulting Group, in un suo recentissimo studio, ha stabilito che l’1% della popolazione mondiale detiene il 45% della ricchezza di tutto il pianeta e che, appena nel 2021, il rapporto diventerà la metà assoluta.
Ebbene, la disuguaglianza in Italia viene alimentata proprio dalle retribuzioni e dai tfr fantascientifici, e ancor meno inspiegabili, che una ristrettissima casta di personaggi continua a percepire.
Probabilmente questi capitali milionari girano fra le tasche di chi ha il potere di piazzare le “pedine” giuste nei “posti” giusti e quelle delle stesse pedine che hanno beneficiato di quei posizionamenti; tuttavia non si può negare di certo che in Italia l’oscena forbice fra ricchezza spropositata e povertà assoluta sta crescendo sempre più, nonostante le sciocche statistiche filo-governative dell’istat vorrebbero far supporre il contrario, soprattutto in prossimità delle elezioni.