Nel tentativo di neutralizzare certe allarmanti notizie, sfuggite al controllo di coloro che lavorano nell’ombra per conto delle maggiori potenze mondiali e ai relativi governi che ne hanno commissionato gli studi, da qualche tempo vengono diffuse sul web e sui social patetiche fake riguardanti gruppi di individui (probabilmente ben pagati per metterci la faccia in queste ridicole farse) che si accollano grottesche teorie sulla Terra piatta e scempiaggini similari per accumulare in un unico calderone di idiozia anche tutto ciò che è stato messo in luce sulle trasformazioni artificiali del clima e sugli strumenti adottati al riguardo.
Da diversi anni i media meno “imbavagliati” diffondono servizi giornalistici sulle alte probabilità che le teorie della cospirazione, in tema di alterazioni climatiche, siano più che fondate. Guardate, per esempio, questo servizio (diviso in tre parti) del 2012 del programma “Voyager” di Rai2 nel quale si fanno precisi riferimenti e si lanciano precise accuse contro l’utilizzo di elaborati strumenti (dispersione di sostanze nell’atmosfera rivelate dalle “scie chimiche“, Haarp ecc.) in grado di produrre a comando uragani, terremoti, siccità, alluvioni, trombe d’aria, tempeste di fulmini e così via “catastrofizzando“.
D’altra parte in questo settore ci lavorò abbondantemente il celebre scienziato Nikola Tesla verso la fine del ‘800 e i primi decenni del ‘900 ottenendo risultati straordinari che attirarono l’interesse delle maggiori potenze, da sempre desiderose di farsi le scarpe a vicenda; e questa è storia documentata, non di certo fake news strumentali come quelle sulla Terra-piatta.
La costruzione di misteriose strutture come l’Haarp, la presenza di altri 15 riscaldatori ionosferici simili all’Haarp in diverse parti del mondo, le scie chimiche che sembrano interagire con essi, l’occulta finalità dell’enigmatico Muos, “imposto” con crudele slealtà dagli USA in terra di Sicilia, e la concomitante improvvisa alterazione del clima e degli equilibri geofisici (vedi terremoti) in tutte le parti del Pianeta (Australia compresa, e ultimamente considerando anche il terremoto in Alaska), fanno pensare fortemente alla possibilità che gli studi sulle guerre climatiche possano essere sfuggiti al controllo dei governi e dei servizi segreti causando continue e ripetute catastrofi che altrimenti la natura avrebbe prodotto in centinaia d’anni, certamente non in un solo decennio.