Presidi, bidelli e insegnanti che, per merito dell’Autonomia (l.59/97) tanto amata anche dalla Dott.ssa Azzolina, si son potuti improvvisare falegnami, fabbri e manovali per adeguare ambienti che adeguati non erano nemmeno prima di questa pandemia.
E così possiamo ritornare in quegli stessi ambienti a studiare, respirare ed emettere goccioline in tutta tranquillità poiché ci siamo attenuti alla normativa anti-covid: pazienza se i pollai sono rimasti tali in barba alle promesse, ma soprattutto in barba alla qualità dell’istruzione dei vostri/nostri figli; pazienza se miliardi fumanti son stati spesi in rotelle di banchi e monopattini, anziché per il loro futuro.
Ci sentiamo, noi insegnanti, collaboratori, genitori, orfani di uno Stato che quasi quotidianamente lancia messaggi rassicuranti, ma pare, di fatto, aver abdicato al ruolo per cui esso ha avuto origine
agli albori della civiltà: la tutela dei suoi “figli”.
In questo clima d’incertezza e di istanze di cambiamento nuovamente disattese, si percepisce un sentimento comune: quello di dover lottare (consapevolmente) contro i mulini a vento o, peggio, quello di rassegnarsi ad esser “condotti al macello”.
È proprio questo, attenzione, colleghi e genitori, che non deve accadere: non smettiamo di credere nel valore della cultura, nel diritto inalienabile al sapere.
Dobbiamo continuare, per usare un’espressione a noi cara, a “sollevare la mano”, con la ferma volontà di non arrenderci, per reclamare condizioni più sicure affinchè alunni, docenti, personale ATA – possano lavorare, apprendere, crescere con maggior serenità e profitto A SCUOLA (solo ed esclusivamente IN PRESENZA);
Perché non sarà una seconda – o terza – ondata di Sars-Cov2 a tenere sotto scacco gli esseri umani, bensì l’onda ben più travolgente dell’ignoranza.
Vorremmo concludere sottoponendo nuovamente all’ attenzione dei lettori la petizione dal titolo “SCUOLA SICURA PER TUTTI”, che avevamo lanciato nel mese di Aprile. La riproponiamo ancora oggi, a fine Settembre 2020, poiché è risultato evidente che nulla è stato fatto per risanare le ventennali ferite della scuola pubblica italiana, nemmeno sotto l’urgenza dettata da questa pandemia.
Per chi volesse leggerne il testo, il link è il seguente http://chng.it/xXbHMsBs
Grazie.”
Torpè, Borore, Siniscola;
24/09/2020
Giovanna Magrini, Daniela Marras, Lourdes Ledda,
maestre.