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Ma come parla Valentina Bisti?

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L’avevamo segnalato già nel 2019 (cliccate qui per leggere il relativo articolo), ma Valentina Bisti (e purtroppo anche un folto gruppetto di suoi colleghi e colleghe contagiati da questo curioso modo di articolare le parole in tv) continua inesorabilmente a parlare nei suoi servizi come un automa di vecchia generazione, interrompendo le frasi con reiterate e inutili “inspirazioni“.
Non rispetta la punteggiatura, scollega spesso il complemento oggetto dal predicato verbale, divide con un respiro i nomi dai cognomi, i sostantivi dai relativi aggettivi e, negli ultimi tempi, scompatta in due perfino le singole parole. Il risultato talvolta, in un primo momento dell’ascolto, finisce con lo stravolgere finanche lo stesso significato delle frasi massacrando la grammatica italiana.
 
Viene perfino il dubbio che possa soffrire di qualche patologia respiratoria o che abbia difficoltà nella lettura (del gobbo), magari a causa di una dislessia che non è stata mai ufficializzata ai telespettatori.
 
Ma potrebbero anche esserci altre ragioni dietro queste sue spasmodiche “performance” che stanno creando una vera e propria moda nei tg italiani; sono infatti in tanti e in tante a scimmiottare questo inascoltabile slang:
  • forse arriva sempre in ritardo per presentare i suoi servizi ed è così costretta ad ansimare per mancanza di fiato;
  • potrebbe aver capito male il suggerimento di qualche consulente d’immagine che gli ha consigliato di scandire bene le parole;
  • forse sarà anche la miopia a costringerla a leggere il gobbo senza rispettare la punteggiatura e così quando il testo va al rigo successivo, lei si ferma per respirare anche quando la frase non è finita.
  • talvolta inspira anche mentre legge un’unica parola, separandone le sillabe e magari generando impensabili neologismi.
 
Ecco, per esempio, il testo di questo suo servizio nel TG1 delle 13,30 di lunedì 26 aprile 2021:
 
“Sì, è un lunedì tutto sommato nella norma qui alla Stazione (INSPIRAZIONE) Termini, nessuna folla poche (INSPIRAZIONE) le code per il controllo dei biglietti abbiamo incontrato soprattutto persone che arrivano (INSPIRAZIONE) e partono per motivi di lavoro (INSPIRAZIONE) questo è uno dei due accessi per i treni ad alta velocità questo (INSPIRAZIONE) l’ingresso riservato (INSPIRAZIONE) alle persone (INSPIRAZIONE) che si muovono verso le zone gialle e che da oggi non avranno più bisogno dell’auto (INSPIRAZIONE) certificazione, più avanti l’ingresso riservato ai viaggiatori che si spostano nelle (INSPIRAZIONE) regioni (INSPIRAZIONE) arancioni che dovranno eee mostrare un’autocertificazione se si (INSPIRAZIONE) muovono per motivi di lavoro …… ecc. ecc. ecc.”
 

 

 

Basterebbe respirare al termine di ogni frase evitando di farlo al suo interno, senza accelerare nei momenti sbagliati per poi “sbattere” contro il muro della respirazione forzata nel bel mezzo della proposizione.

 
Se si tratta di un problema patologico, allora lo accettiamo e anzi facciamo i complimenti a Valentina Bisti per la sua capacità di reagire con spirito battagliero alla sua malattia; ma se si dovesse trattare di un “vezzo”, che per altro appare piuttosto contagioso nell’ambito televisivo, per rendere più ansiogeno un testo giornalistico in favore dell’audience, allora invochiamo in merito un intervento da parte dei direttori di rete (della RAI soprattutto).
 
La professionalità dei giornalisti non deve scendere a patti con lo spettacolo d’intrattenimento e certi ridicoli mezzucci offendono profondamente l’intelligenza dei telespettatori, l’intero mondo del giornalismo e in primis la lingua italiana, massacrata in modo indecente proprio nell’anno della celebrazione del settimo centenario della morte del padre della nostra lingua, Dante Alighieri.

Autore dell'articolo: admin

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