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Informazione o sciacallaggio, questo è il dilemma

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L’avevamo detto subito dopo il ritorno alle cronache del caso Denise Pipitone in seguito alla vicenda della ragazza russa; avevamo ipotizzato che l’indegna speculazione televisiva russa sarebbe proseguita in Italia, patria della peggiore tv spazzatura mondiale, possibilmente sulle reti mediaset e in particolare sull’orrido circo mediatico di barbara d’urso.
 
Anche Cecchi Paone, l’aveva ipotizzato proprio sulla Rai, non nominando esplicitamente mediaset ma facendo chiaro riferimento ai talk show dei canali berlusconiani (chiamiamoli così per dare un minimo di dignità al vampiraggio televisivo tipico di certe reti private assolutamente senza scrupoli e sempre a caccia di “scoop” di qualsiasi tipo). I presenti nello studio Rai, nell’occasione, avevano però messo le mani avanti certi che la televisione pubblica in Italia (la Rai appunto) non sarebbe scesa così in basso.
 
Gli interessati all’audience lo chiamano “giornalismo d’inchiesta“, ma per noi è solo sciacallaggio mediatico che non manifesta alcun rispetto per il dolore delle famiglie coinvolte in vicende così strazianti.
 
Così, secondo la previsione di Cecchi Paone, e anche della nostra, non sarebbe passato molto tempo che la plastica faccetta della d’urso sarebbe entrata in MODALITA’ “FALSA-COMMOZIONE” invitando in Italia la ragazza che è stata protagonista in Russia dell’osceno show televisivo che, come per tanti altri casi analoghi, doveva restare invece circoscritto all’interno degli ambiti giudiziari internazionali.
 
Nella nostra pagina Facebook avevamo specificato anche che la cosa più grave sarebbe stata comunque l’attenzione morbosa di tanta gente che, nonostante la nauseante replica sempre della stessa notizia e dei particolari che l’hanno condita fin dal primo giorno di pubblicazione, continua a guardare lo sciorinamento mediatico dei fatti di cronaca stantia restando ipnotizzata dinanzi lo schermo televisivo, forse perché “NON E’ LA D’URSO” … ma è piuttosto il top dello squallore televisivo, forse perché una buona fetta dei telespettatori si è ormai privata della propria coscienza mettendola a completo servizio di chi con l’audience (spesso anche spudoratamente falso) ha costruito un piccolo impero economico.
 
Ma stavolta ci siamo sbagliati … no, non sulla profezia televisiva, che invece si è regolarmente avverata, piuttosto sull’organo televisivo che ha compiuto il previsto sciacallaggio. Avevamo pensato a Canale 5, ma stavolta “non è stata la d’urso“, stranamente è arrivata prima proprio la Rai del servizio pubblico, quella che era stata subito difesa a spada tratta da alcuni dei suoi ospiti nel momento stesso in cui Cecchi Paone aveva lanciato i suoi strali contro la tv spazzatura.
 
Ebbene, ci siamo sbagliati solo per la location, ma la “rapace informazione” italiana c’è stata, eccome se c’è stata! Con la scusa (perché solo di una scusa si tratta) di “nuove” notizie sul caso della sparizione di Denise Pipitone, la trasmissione Rai STORIEITALIANE ha imbastito in questo mese di maggio 2021 una serie di puntate durata quasi due settimane, con tanto di ospiti, testimoni, esperti, psicologi, criminologi, inviati speciali, dirette televisive e così via “spettacolando“. E non è stato l’unico programma del cosiddetto “approfondimento giornalistico” a speculare sulla riaccensione di questo dramma dopo ben 17 anni.
 
Sullo strazio infinito di una madre disperata non vogliono assolutamente scemare le luci dei riflettori di un’informazione malata. E dire che lo stesso conduttore del programma russo, che aveva riacceso i fari sull’ennesima falsa speranza di questa vicenda (leggete qui un articolo al riguardo), aveva perfino chiesto pubblicamente scusa per averlo fatto … evidentemente in Italia la tv pubblica è ancora più “sciacalla” di quella russa. Schifo allo stato puro.  

 

Autore dell'articolo: admin

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