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Stato e/è mafia

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Detta da Borsellino questa frase assume i caratteri di verità inconfutabile.

Ma il popolo stesso si è purtroppo accorto, già da una quindicina di anni, che è proprio lo stato italiano, con la sua oppressione fiscale, la repressione di qualsiasi libertà individuale e collettiva, la sua persecutoria richiesta di pizzo sottoforma di tassazione di qualsivoglia bene e servizio, le sue sanzioni-killer (equitalia), le sue truffe presentate come riforme amministrative, i suoi attentati contro i diritti acquisiti dei lavoratori, è diventato il NEMICO NUMERO UNO di qualsiasi cittadino (fatta esclusione ovviamente della casta che ne costituisce il nucleo operativo) ….. nei suoi confronti la mafia diventa piccola piccola, sembra quasi essere la perdente di una guerra interna per la conquista del territorio.
Tanto si è parlato in passato, proprio ai tempi di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, di uno stato in lotta con la mafia per riprendersi il territorio scippandolo all’illegalità …. e così, in massima parte, è avvenuto in effetti, ma per vincere questa guerra lo stato si è trasformato in una organizzazione malavitosa peggiore della mafia, senza alcuna etica e alcun rispetto nei confronti della popolazione… tutto il contrario di ciò che dovrebbe avvenire in DEMOCRAZIA.

NON C’È PEGGIORE ILLEGALITÀ DI UNA LEGALITÀ MASCHERATA CHE IMPONGA CON LA FORZA DELLA LEGGE IL PROPRIO POTERE AI DANNI DEL POPOLO PER GARANTIRSENE IL MANTENIMENTO.

Autore dell'articolo: admin

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