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Ma la Marcegaglia chi rappresenta?

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Fino a qualche mese fa la signora Marcegaglia riusciva ad apparire sui quotidiani, principale finalità di ogni sua giornata lavorativa, applicando semplicemente la tecnica del “copia e incolla”.

In sostanza saliva sul pulpito “giornalmente” ripetendo in modo ossessivo e paranoico tutto quello che veniva discusso sulle maggiori testate nazionali dalle principali “correnti di pensiero”.

Così un giorno si schierava con il Governo pontificando sulla stessa linea politica di Berlusconi & company, per poi passare, il giorno dopo, a concetti ben più nazional-popolari messi sul tappeto dalle opposizioni.

Considerando quindi la forte confusione mentale che manifestava, nessuno aveva pensato di contestare le sue altalenanti esternazioni, ritenute da tutti inutili, inconsistenti e destinate a durare appena l’arco di una giornata.

Ma evidentemente la signora aspira ad una posizione politica di “prestigio”…magari, per esempio, a quella di ministro del lavoro nel prossimo governo, quindi vuole apparire, farsi notare, manifestarsi in pubblico più della Madonna di Medjugorje.

Il posto di presidente di Confindustria le sta stretto, quindi … <chi se ne frega degli interessi degli industriali?>, occorre piuttosto mostrarsi come “salvatrice della Patria”.

E, d’altra parte, il suo nuovo slogan è proprio “salviamo l’Italia”.

A colpi di “salviamo l’Italia” quindi ha presentato un documento (chiamiamolo tale per convenzione) nel quale propone (lei preferirebbe imporre) le soluzioni per superare la crisi. 

Quali sono?  Mah! Ovviamente quelle che vanno più di moda in questo momento: l’aumento dell’età pensionabile, l’abolizione delle pensioni di anzianità, l’anticipazione dell’entrata in vigore per le donne del minimo di 65 anni nelle pensioni di vecchiaia.

Insomma la solita solfa che salva i fondoschiena dei politici, che potranno continuare così a sbranarsi le finanze nazionali senza alcun ostacolo.

Ma la cosa clamorosa è che gli industriali, che dovrebbero essere rappresentati dalla signora, non oppongono alcuna resistenza alle teorie della Marcegaglia che sono diametralmente opposte ai loro interessi.

Mandare in pensione i lavoratori con gli attuali parametri, peraltro sufficienti per mantenere in equilibrio il sistema pensionistico italiano (come più volte precisato dal Presidente stesso dell’INPS Mastrapasqua) costituisce l’obiettivo ovvio degli industriali, che potrebbero così ridurre notevolmente le spese di gestione, passando allo Stato l’onere economico per i lavoratori più anziani, e rinverdire la propria forza lavoro con risorse umane giovani, più motivate e molto meno remunerate per le loro prestazioni.

Ne beneficerebbe anche la percentuale di disoccupazione nazionale, giunta ormai a livelli pericolosamente alti.

Ma la Marcegaglia deve  apparire, e quindi spara nel mucchio per farsi notare il più possibile, come se la gente fosse idiota e gli industriali deficienti.

Ma la Marcegaglia chi rappresenta?

Gli industriali no di certo (considerando anche la sua volontà,  manifestata pubblicamente, di evitare l’applicazione dell’articolo 8 sulla flessibilità dei licenziamenti, tanto cara a Marchionne e simili), le donne no di certo, i pensionandi no di certo, i giovani no di certo….forse, in fondo, non rappresenta neanche se stessa, perché a forza di apparire a tutti i costi corre il serio rischio di mostrarsi per quello che è.

Autore dell'articolo: Sergio Figuccia

2 commenti su “Ma la Marcegaglia chi rappresenta?

    Santokenonsuda

    (04/10/2011 - 13:20)

    Per quanto odioso e nemico dei lavoratori, almeno Marchionne è coerente con le sue idee.
    La Marcegaglia non sa cosa dire ma vuole parlare, non sa cosa vuole ma lo vuole, non sa come farsi notare ma vuole farsi notare…ma perchè non si da alla politica (l’equivalente dell’ippica in termini popolari)?

    […] un’apparizione mariana e l’altra (vedi articolo precedente cliccando qui )la Marcegaglia dovrebbe trovare un po’ di tempo da dedicare a se stessa, soprattutto per farsi […]

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