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Indignarsi non basta più, maggiori tutele per i lavoratori

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Abbiamo tante volte segnalato la gravità di certe iniziative di dirigenti d’azienda che risultano oppressive nei confronti dei lavoratori.

Ecco di seguito alcuni dei nostri articoli al riguardo:

I lavoratori Tim tirati in ballo dalla protesta

La disoccupazione è la madre dello sfruttamento

Altra festa paradossale

Quando il profitto viene perseguito anche a costo di mortificare chi ne permette il conseguimento si rischia di riaprire l’era dello schiavismo.

E purtroppo i segnali ormai sono tantissimi, gli ultimi in ordine cronologico di denuncia sono i casi di Ryanair e Amazon, ma sono solo la punta dell’iceberg.

Gentiloni si indigna pubblicamente per il braccialetto ai polsi dei lavoratori di Amazon (cliccate qui per leggere il relativo articolo del Corriere.it), ma NON BASTA di certo stigmatizzare dal pulpito istituzionale fenomeni gravi come questo, per giunta in fase di campagna elettorale, durante la quale ogni occasione è buona per fare della facile demagogia.

E’ qui che servono piuttosto le celebri RIFORME di cui tanto straparlano i nostri eurofanatici politici al governo che, quando ne varano di nuove, sembrano pensare solo agli interessi delle casse dello Stato o delle lobby economiche e di potere (vedi proprio il renziano “job act” che ha annullato gran parte dei diritti dei lavoratori), tralasciando tutto ciò che potrebbe invece migliorare la vita alla popolazione, stritolata ormai dal fisco opprimente, dai facili licenziamenti, dalla crescente disoccupazione, dal calo inesorabile degli stipendi e dalle regole sempre più vessatorie sul posto di lavoro.

Le nuove riforme ora dovranno tutelare i nostri lavoratori, sia pubblici che privati, che da troppo tempo sono invece nel mirino di chi vorrebbe ridurli nuovamente in schiavitù; anche perché i “padroncini” e gli amministratori delle aziende tendono a scimmiottare tutte le iniziative partorite nel mondo dai datori di lavoro senza scrupoli e privi anche della pur minima moralità.

Se non si regolamenta il sistema, si rischia di allargare a macchia d’olio quell’insieme di costrizioni e controlli che i lavoratori stanno già subendo pur di portare a casa la pagnotta quotidiana.

Le regole le devono rispettare anche i datori di lavoro oltre che gli impiegati.

Lo Stato ha il DOVERE di difendere i propri cittadini dagli assalti dei neo-dittatori del terzo millennio che gestiscono le loro aziende come fossero galere del XVII secolo.

 

 

Autore dell'articolo: admin

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