Ci chiediamo se qualcuno si sia mai accorto del “giochino” che l’ue mette in atto ogni qualvolta uno dei paesi membri ha bisogno di denaro per improvvise esigenze interne; in questo caso l’Italia a seguito del terremoto.
Il neo presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, domenica 19 febbraio si è recato nel Centro Italia per visitare le zone più colpite dal sisma e, nell’occasione, ha promesso l’impegno economico della comunità europa per la ricostruzione che si concretizzerà nella somma di 2 miliardi di euro.
Immediatamente è partita la “rappresaglia” da Bruxelles che ha minacciato subito una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese per aver sforato dello 0,2% (sì, proprio dello 0,2) quel solito MALEDETTO rapporto debito/pil stabilito dai famosi accordi (barbarici) sottoscritti al momento “dell’invasione europea”.
Occorre dunque trovare 3,4 miliardi per fare una manovra correttiva ed evitare una sanzione fino a 8,5 miliardi di euro.
Proprio il momento giusto per lanciare il solito “ultimatum” economico-bellico contro un paese membro che dovrebbe ricevere denaro dai fondi speciali (i fondi strutturali europei e il fondo europeo di solidarietà fra stati) per una grave calamità come quella del terremoto.
Insomma, ci devono dare 2 miliardi? Allora ci COSTRINGONO a effettuare una manovra finanziaria da 3,4 miliardi, minacciandoci sanzioni per oltre 8 miliardi.
Come definireste questo giochetto?