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Sciacallaggio del dopo terremoto

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Questo terremoto che ha colpito l’Italia Centrale sembra “diverso” dagli eventi simili che l’anno preceduto.
La gente, che in passato ha subito passivamente lo “sciacallaggio” mediatico che ormai segue sempre la prima scossa di terremoto quasi facesse parte dello sciame di assestamento sismico, ora si è finalmente rotta le scatole delle centinaia di collegamenti, speciali, edizioni straordinarie, approfondimenti ecc. ecc. “poco parcamente” diffusi da tutte le reti televisive nazionali.
Basta leggere lo sdegno che trapela da migliaia di post odierni sui social per capire che gran parte degli italiani sta finalmente reagendo allo strazio indotto dai servizi pseudo-giornalistici trasmessi costantemente a valanga quasi a voler integrare, con profondo sadismo, lo tsunami emotivo che sempre travolge il lato buono dell’umanità al verificarsi di eventi di questo genere.
Non è certo “diritto di cronaca”, nè etica professionale, andare ad intervistare i sopravvissuti fin dentro le macerie mentre sono ancora in attesa di essere salvati; nè può essere considerato socialmente utile ascoltare i gemiti o le urla disperate di chi è rimasto ferito o ha perso l’intera famiglia in seguito all’evento sismico.
Eppure, ogni volta che si verificano catastrofi di questo genere, i primi “sciacalli” che si precipitano sul posto sono dotati di telecamere, microfoni e cartellini-stampa e non sono del tutto diversi da quelli che si presentano già dopo i primi soccorsi per rubare di qua e di là fra le macerie. Anche questi “giornalastri” rubano fra le rovine del post-terremoto, non certo suppellettili o oggetti di qualche valore commerciale, come fanno i loro “simili”, piuttosto storie, sofferenze, dolore, aspettative deluse, naufragi di progetti di vita, tutta roba comunque commercializzabile tramite la maledetta televisione, i dannati sponsor e la sciagurata pubblicità, tutta roba che, secondo chi manipola i palinsesti televisivi, produce audience e ascolti record.
Ma stavolta forse non sarà così, ogni italiano ha ricevuto due pugni sullo stomaco: uno dalla sciagura e dalle sue conseguenze in termini di perdite di vite umane e di beni artistici, l’altro dall’infame tradizionale battage mediatico, finalmente percepito come inutile e strumentale dolore aggiuntivo e non come corretta cronaca dei fatti.
Questa è la vera “crescita” dell’Italia, non di certo quella economica; la presa di coscienza di come agisce il potere mediatico nei confronti della popolazione.

 

Vi proponiamo un video emblematico che chiarisce quanto abbiamo esposto nell’articolo, ma si tratta di uno dei centinaia di inguardabili, inutili, offensivi, e cinici servizi giornalieri delle tv italiane.

 

http://youtu.be/QntiQ9s4QEY

Autore dell'articolo: admin

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