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Criminali di serie A e criminali di serie B

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Avrete sicuramente letto che un tizio, tale matteo di pietro, ha ucciso un bambino di 5 anni per una sua “bravata” stradale da postare sui social per i suoi inqualificabili follower appassionati dalle sue ridicole prodezze.
Questo tizio viene chiamato dai media “youtuber“, quasi fosse una professione; d’altra parte la scriteriata stampa da tempo tende a concedere nomenclature neologistiche di dubbia moralità facendo diventare “professionisti” i serial killer, alla pari di professionisti come medici o ingegneri, e ora “youtuber” anche i balordi che pubblicano immani stronzate su YouTube … ma non sono miliardi gli utenti che mettono video su questa piattaforma? Sono tutti “youtuber” o hanno questa qualifica solo gli esaltati più pericolosi?
 
Chi utilizza i social in questo modo dovrebbe intanto essere BANNATO A VITA dalla rete, perché gran parte degli utenti hanno perso ormai la capacità di comprendere l’immane stupidità di dare sostegno economico (perché alla fine di questo business si tratta) a questi squallidi personaggi che non hanno più remore nell’esaltarsi in performance mediatiche per risultare sempre più visibili sui social. E la gente che cade scioccamente in questo tranello dovrebbe essere protetta, in quanto “incapace”, dalle Istituzioni che invece biecamente lasciano fare.
 
Non dobbiamo indignarci solo dopo che accadono le tragedie, tutti noi (dallo Stato alle Famiglie, dalla Scuola ai Media, dall’Opinione Pubblica alla Politica) dovremmo impegnarci nel limitare al massimo queste assurdità; non è censura, è CIVILTA’, come questi pazzi non sono intrepidi e coraggiosi, ma poveri falliti incapaci di fare altro nella vita che non seminare pericoli e morte trascinando dietro di loro migliaia di altrettanti scriteriati.
 
A questo aggiungiamo che la giustizia italiana è ingiusta, incoerente, molle, contraddittoria e paradossale; non si può pensare di condannare a 10 anni di galera un cittadino per reati fiscali e lasciare in pratica libero un pazzo scriteriato che ha ucciso un bambino di 5 anni per farsi “bello” in rete.
Ebbene quel tizio che ha ucciso un bambino di 5 anni ha patteggiato una pena di 4 anni e 4 mesi e non andrà neanche in carcere.
D’altra parte la giustizia italiana è quella che ha “condannatosalvatore parolisi (che ha ucciso la moglie con una cinquantina di coltellate) a 16 anni di carcere, poi diventati 12, e oggi perfino in libertà con permessi giornalieri per “buona condotta“.
 
Anche gli assassini sono di serie A e di serie B.
 

Autore dell'articolo: Santokenonsuda

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